Abbiamo dovuto attendere sette anni per rivedere il fondale dove erano stati ritrovati i molari di un elefante ma tanta pazienza è stata ricompensata da due eccezionali scoperte. I subacquei della Soprintendenza del Mare, su indicazioni del Soprintendente Sebastiano Tusa, hanno monitorato per tutto questo tempo i fondali di Torretta Granitola in provincia di Trapani, nei pressi di Mazara del Vallo. Si attendeva che il mare spostasse lo strato di due metri di sabbia e mostrasse il fondale roccioso, per verificare direttamente in immersione la presenza di altri resti fossili degli elefanti. L'attesa è durata sette anni e grazie alla collaborazione del signor Gianpaolo Mirabile, esperto subacqueo della zona, è stato possibile cogliere l'attimo in cui il mare ha spazzato via la sabbia mettendo in luce il substrato roccioso. E' stata prontamente organizzata una campagna di ricerca, che ci ha regalato due nuove scoperte: resti fossili proprio in prossimità della zona del rinvenimento dei molari e, a non più di venti metri dallo stesso sito, una zanna fossilizzata. Naturalmente il tutto dovrà essere confermato dagli esami che saranno effettuati nei prossimi giorni, su dei campioni prelevati “in situ”. Le ossa sono disposte in forma triangolare e presentano una struttura porosa, mentre la zanna presenta al suo interno strutture caviformi, coassiali alla zanna stessa. Vista la notevole area su cui insistono i ritrovamenti (nell'ordine di duemila metri quadri) si può supporre che ampliando le ricerche sia possibile rinvenire altri esemplari. Ci chiediamo il perchè di questa concentrazione. Due sono le ipotesi che proponiamo: il branco in corsa è caduto improvvisamnete in una zona paludosa restando intrappolato oppure forse siamo inpresenza di un cimitero di elefanti. Le scoperte sono state geograficamente posizionate da Gaetano Lino che ha contribuito alla riuscita della campagna di ricerca effettuata da Francesco Balistreri e Alessandro Urbano, con il contributo di Gianpaolo Mirabile.